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  • Immagine del redattoreAngela Catrani

Chi è e cosa un fa editor?

Intanto sciogliamo qualche dubbio sulla parola. Editor è un termine inglese che deriva dal verbo to edit (correggere, modificare, sistemare). In italiano non ha un corrispettivo preciso, perché il termine redattore non ha lo stesso significato, soprattutto nelle grandi case editrici. Editor è colui o colei che sostanzialmente sceglie un progetto editoriale, solitamente insieme a un comitato di redazione. Nelle piccole case editrici, l’editor sceglie, sistema, corregge e porta fino alla stampa un libro. È colui o colei che rischia, che crede in un progetto, che sente che il tal libro potrà avere un proprio pubblico. Le competenze di un editor sono ampie: solitamente laureato in Lettere o in Scienze della comunicazione (ma nelle case editrici universitarie un editor può avere una laurea nella materia che tratta), si occupa di letteratura in senso lato. Ha una buona sensibilità rispetto al mercato, coglie ciò che il pubblico vorrà leggere, spesso anticipa un bisogno. Sono figure anonime, solitarie, grandissimi lettori, forse più per passione, che per esigenze professionali. Lavorano sul testo in maniera discreta ma precisa: il loro compito è di portare a pieno sviluppo ciò che ancora è in nuce. Questo comporta una conoscenza puntuale anche dell’autore, sapere quali percorsi personali e professionali lo hanno portato fino a voler scrivere un libro. Non dimentichiamoci che gli scrittori professionisti, in Italia almeno, sono molto pochi: il mercato sovrabbonda di persone che, pur facendo tutt’altro, hanno un libro nel cassetto e desiderano pubblicarlo.

L’editor freelance lavora sui testi degli autori che vi si affidano. Non esistendo una formazione specifica, se non qualche corso privato, la figura dell’editor è spesso vista in maniera controversa: si tratta soprattutto di entrare in empatia e in sinergia profonda con l’autore, dando naturalmente per scontato tutte le competenze di cui sopra.

Nell’editoria per l’infanzia, un editor ha specifiche competenze sulla letteratura per bambini e ragazzi, compreso il mondo dell’illustrazione. Un buon editor può fare davvero la differenza, perché può orientare l’intero mercato e anche per anni. Celebre è il caso dell’editor che ha comprato Harry Potter, dopo che era stato rifiutato da molti altri.

Il sogno di ogni editor è di scoprire il prossimo best seller.

Come segugi ci buttiamo sui testi e cerchiamo la scintilla che ci fa dire, con molta felicità: “eureka!”

L’entusiasmo, questa parola di origine greca che rimanda direttamente alle profondità divine, è forse ciò di cui ogni editor dovrebbe essere animato.

Non è obbligatorio che un editor sia esso stesso uno scrittore, ma deve obbligatoriamente mangiare pane e grammatica, conoscere la letteratura mondiale, sapersi orientare tra i generi. E, soprattutto, sapere riconoscere una storia, anche se ha di fronte un saggio di divulgazione.



Io sono foglia, di Angelo Mozzillo e Marianna Balducci, Bacchilega Junior, 2020

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